Biography
Abstract
La domanda del giovanissimo figlio a Marc Bloch (“Papà, a che serve la storia?”) potrebbe venire declinata oggi con una locuzione sostanzialmente identica (“Serve la storia”?), ma dal significante totalmente diverso. Se, infatti, per il figlio del grande storico ucciso dai tedeschi la domanda sottintendeva il desiderio che gli venisse spiegato il senso pratico di qualcosa che, comunque, quel senso lo aveva ontologicamente, la stessa domanda oggi può intendersi in maniera radicalmente diversa. Serve ancora la storia in una società e in un mondo caratterizzati da forme sempre più esasperate di presentismo? Se la risposta è “sì” (con gramsciano ottimismo della volontà, temperato tuttavia da un inevitabile pessimismo della ragione), un’altra domanda si impone subito a rincalzo: di quale tipo di storia non abbiamo più bisogno e quale è, invece, la storia che risponde alle domande del presente? Come diceva un divertente personaggio di un film di Roberto Beligni, “s’apre il dibattito”.
Scheda bio-bibliografica
Duccio Balestracci (Siena 1949) ha insegnato come professore ordinario Storia Medievale e Civiltà Medievali presso l’Università degli Studi di Siena.
Ha lavorato su numerosi campi della medievistica e della prima età moderna. Le sue ultime pubblicazioni: Stato d’assedio. Assedianti e assediati dal Medioevo all’Età Moderna (Il Mulino 2021), Il duca. Vita avventurosa e grandi imprese di Federico da Montefeltro (Laterza, 2022), Attraversando l’anno. Natura, stagioni, riti (Il Mulino 2023).
Professore emerito di Storia medievale, “Una ‘Costituente’ per l’insegnamento della storia”.